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OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- IV Domenica di Avvento - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 20 dicembre 2007

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac:

Davanti a Gesù Eucaristia, apriamo il nostro cuore davanti alla Parola perché come in Maria lo Spirito possa farla attecchire e fruttificare in noi come grembo accogliente.

 

Tutti: Il mistero dell’attesa, o Gesù,
è il sentimento più vivo che portiamo nel cuore
e il miracolo più bello della nostra vita.
Soprattutto quando esso è sostenuto dalla tua Parola
e dalla potenza d’ amore del tuo Santo Spirito
che nutre la nostra speranza e l’ accompagna con la consolazione.
Alla voce che grida nel deserto, e chiede spazio ai cuori
perché accolgano la Parola che vuole incarnarsi nella vita di ciascuno
come avvenne in Maria tua e nostra madre,
desideriamo rispondere con la invocazione della Chiesa
che insieme con lo Spirito ti dice: “Vieni”.
“Vieni Gesù”, ti diciamo in questo tempo di grazia,
vieni a portare in noi e nel mondo la pace, la consolazione la gioia.
Vieni con la tua parola di vita e di luce a vincere le tenebre e la morte.
Vieni e porta il tuo ristoro ai cuori inquieti,
la speranza ai disperati, la consolazione agli afflitti,
la felicità agli infelici, la bontà e la misericordia a tutti.
Vieni e donaci lo Spirito
perché sappiamo riconoscerti e godere della gioia della tua presenza
e vivere alla luce della tua Parola, come Maria.
Amen

 

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Mt 1,18-24)

 

 

Lettura dal Vangelo di Matteo :

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele”, che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1L – Sua madre Maria… Giuseppe suo sposo

E’ una storia d’amore quella che ci racconta il Vangelo di domenica prossima. L’amore tra un uomo e una donna, l’amore di Dio per loro e il loro per Dio. Una protagonista di questa storia d'amore è Maria: una ragazza di un villaggio della Galilea. E’ proprio lei che Dio sceglie per diventare Madre del suo Figlio. E ciò avviene per dono di Dio.
 Altro protagonista è Giuseppe: il promesso sposo di Maria. A lui è chiesto di fidarsi di Dio e di dare al figlio di Maria il nome Gesù. Con questo gesto, inserisce il Figlio di Dio nella discendenza di Davide e ne presenta la missione: "Dio salva" (questo significa "Gesù"). Il primo, grande protagonista, in realtà, è Dio: lui si fa presente in mezzo all'umanità non solo dicendo delle parole, pur importanti o inviando delle persone. Dio diventa uno di noi, in tutto come noi, escluso il peccato. Il suo nome è Gesù, ma anche Emmanuele, il "Dio con noi".

 

 

2L Poiché era uomo giusto… Giuseppe non temere

Giuseppe è chiamato "giusto". Nella mentalità dell'epoca, ciò voleva indicare un uomo che viveva secondo i precetti della Legge di Dio, e che cercava in tutto di fare la sua volontà.

Tra Maria e Giuseppe c'è amore. L’evangelista ci dice del loro rapporto che sono "promessi sposi", cioè più che fidanzati nella cultura di Israele. Per un anno - fidanzati - potevano vivere coniugalmente senza però coabitare. Perciò l'unico che sapeva che quel figlio non era suo era proprio lui, Giuseppe. Osiamo immaginarci la notte insonne di Giuseppe che viene a sapere della gravidanza di Maria… La legge chiedeva che Maria venisse denunciata e - di conseguenza - condannata a lapidazione. Giuseppe la ama, vuole salvarla, trova una soluzione: la ripudierà dicendo che non la vuole più in moglie, salvandole la vita e l'onore. Matteo - da buon ebreo - descrive questo atteggiamento come "giusto". Giuseppe è "giusto", cioè irreprensibile, autentico, onesto, di alto profilo; non giudica secondo le apparenze, pur ferito a morte, sa superare il suo orgoglio e usa misericordia verso la donna che ama. "Giusto" come i giusti dell'antico testamento, come i pii davanti a Dio, come i retti di cuore che tanto la Scrittura loda. E - durante la notte - il sogno, l'invito a fidarsi, a dare una improbabile chiave di lettura a questi eventi che significa abbracciare l'inaudito di Dio.  Quante cose ci insegna Giuseppe, il Giusto, di cui però non viene riportata nemmeno una parola: Giuseppe ci insegna ad essere giusti, retti, a non giudicare secondo le apparenze, a lasciar perdere la mania dell'apparire e dello stupire a tutti i costi, ad avere più tenerezza che giustizia, a saper intravedere il mistero anche dietro le vicende all'apparenza più evidenti. Giuseppe c'insegna ad avere il coraggio del sogno, in questo mondo disincantato e cinico; lui, grande sognatore( in realtà il sogno indica una forte esperienza di Dio), vive l'interezza della sua vita dietro ad un sogno, piega la sua volontà e il suo destino alla volontà di Dio che gli chiede di mettersi da parte per lasciare spazio al suo inaudito progetto di incarnazione. Tanto per Maria come per Giuseppe c'è una vocazione e una missione da realizzare. Maria è chiamata ad essere madre di Dio, essendo vergine. Giuseppe è chiamato ad essere "padre" di Dio, essendo giusto. Sia l'una che l'altro si turbarono, ma nel loro turbamento cercarono Dio, e Dio li introdusse nella verità del mistero. Fiduciosi in Dio, Maria e Giuseppe danno il loro "sì" con un cuore generoso alla missione che Dio ha affidato a ciascuno di loro.

 

 

 

1L- Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo


Giuseppe invece di tirarsi indietro, pur con tutto il peso di sgomento e dubbio, accetta di prendere con sé Maria, acconsentendo così a diventare il padre di Gesù. In questo modo si realizza la promessa e irrompe nella nostra storia la stessa presenza di Dio. Ma poiché tutto questo potesse compiersi era necessario un uomo “nato dal seme di Davide”  che accettasse fino in fondo di prendere con sé il bambino e sua madre. Questo gesto assume per Giuseppe un significato del tutto particolare perché esige di anticipare nella sua vita di uomo “sposo”, il mistero di amore e di donazione di quel figlio inaspettato. Per poter essere padre di Gesù, Giuseppe deve dimostrare di essere già nella logica del Vangelo di Dio che si riassume nel “dare la vita”. Per Giuseppe questo significa accettare di vivere il suo sogno di amore accogliendo che sia trasformato in segno di un amore più grande capace di rischiare la vita giocandola fino in fondo. Egli accetta di giocare la sua parte pur restando da parte.

 

 

            ***Canto…….Silenzio, meditazione

 

 

 

*** La Parola si fa preghiera.

 

Al Padre      - meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.

Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

 

Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

 

Ecco, viene il Signore, re della gloria.

 

 

 

 

 

Preghiera

Ho pensato tante volte a Giuseppe perché la storia di quest’uomo
che ti ha fatto da padre, Gesù, è del tutto eccezionale.
Eccezionale quanto gli accade e rischia di stravolgere
la sua quieta esistenza, le sue nozze ormai prossime.
Eccezionale la sua delicatezza, scevra di qualsiasi desiderio
di ritorsione, di rivalsa, immune da qualsiasi gesto
dettato dall’orgoglio ferito.
Eccezionale la sua fede, la disponibilità con cui accoglie
la rivelazione che lo raggiunge nel bel mezzo di un sogno.
Eccezionale il suo amore, che manifesta realizzando
un progetto più grande di lui, accettando un ruolo decisivo,
destinato però a rimanere nell’ombra.
In questa domenica ormai vicina alla festa del tuo Natale,
tu ci proponi un modo concreto di vivere questi giorni.
Tu ci chiedi di far nostri gli stessi atteggiamenti di Giuseppe
e di farti posto nella nostra vita anche quando le tue vie
si rivelano sorprendenti e mandano in frantumi
tanti nostri piccoli disegni.
                                                                                                 (ROBERTO LAURITA)

 

 

 

 

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

Adoriamo dunque prostrati

un sì grande mistero

e l’antica legge ceda

al nuovo rito.

La fede offra soccorso

alla insufficienza dei sensi.

 

Al padre e al Figlio

siano lode e giubilo,

salute, onore e potenza

e benedizione,

uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)

che procede da entrambi.  Amen

 

 
Tantum ergo Sacramentum

veneremur cernui (si china il capo)

et antiquum documentum

novo cedat ritui:

praestet fides supplementum

sensuum defectui.

 
Genitori Genitoque (si china il capo)

laus et jubilatio,

salus honor, virtus quoque

sit et benedictio;

Procedenti ab utroque 

Compar sit laudatio. Amen.   

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T –Amen.

 

 

***Dopo la benedizione:

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione.